giovedì 31 maggio 2007

Monza patonza

LISTA CIVICA DR. CIRILLO PRESERVATIVI GRATIS

http://www.corriere.it/Speciali/Politica/2007/Amministrative2007/Comunali/20070527000000_2_COMUNE_104_330.shtml

Tra le lettere di ieri

Al direttore - Con riferimento a quanto scritto sul suo giornale a proposito dei fatti di Rignano a norma della legge sulla stampa la prego di voler pubblicare la seguente precisazione.
Nell’ambito dell’articolo a firma di Claudio Cerasa comparso il 5 maggio 2007 a pag. VI si sostiene che i magistrati di Tivoli avrebbero utilizzato una mia consulenza prima di emettere i loro provvedimenti sulla vicenda di Rignano Flaminio. Smentisco nel modo più assoluto questa affermazione che ritengo lesiva del buon nome mio e dei magistrati che hanno agito in nome di una convinzione maturata nel corso delle loro indagini. Per quello che mi riguarda, ho avuto modo di occuparmi dei fatti di Rignano in quanto direttore del Centro Aiuto al Bambino Maltrattato e Famiglia cui alcune famiglie di Rignano si erano rivolte ma ho conosciuto gli atti emessi dal pm e dal gip solo al termine delle loro indagini. Capisco che piace molto a qualcuno far pensare che i Comunisti col K abbiano rapporti continui con i magistrati che si comportano con una qualche severità e me ne sono reso conto, in particolare, nel corso di una trasmissione condotta da lei, caro direttore, quando, a corto di argomenti, ha ritenuto di offendermi chiamandomi Komunista. Quello che capisco meno è il motivo per cui quando si hanno idee diverse bisogna ricorrere all’insulto o alla divulgazione di notizie false. Ho detto e ripeto che non so, come nessuno in effetti da fuori sa, cos’è accaduto davvero a Rignano. Mi auguro sul serio e senza pregiudizi che il lavoro dei periti nominati dal giudice e dalle parti ci porti a breve un po’ più vicini alla realtà dei fatti che sono accaduti. L’esperienza mi insegna che ascoltare le denunce dei bambini chiede tempo, pazienza e molta professionalità. Quella che manca, purtroppo, a troppi “innocentisti” e “colpevolisti” precoci: persone, in genere, troppo influenzate dalle loro emozioni per poter accettare il fastidio o il tormento del dubbio.
Luigi Cancrini, Roma

Il direttore risponde.
Cerasa scrisse: “Il sette luglio arrivano le prime sei denunce, poi ne arrivano dieci, e altre quattro e ancora altre sei. In tutto fanno ventisei denunce. E questo dopo otto mesi di indagine, dopo aver tenuto sotto controllo (per mesi) le linee telefoniche degli indagati, i loro conti bancari, dopo aver parlato con i genitori dei bambini, dopo aver ricevuto le perizie psichiatriche, dopo l’importante consulenza di Luigi Cancrini (famoso psicologo, senatore dei Comunisti italiani, collaboratore dell’Unità, su cui faceva referti psichiatrici di Silvio Berlusconi, e particolarmente convinto che a Rignano quei dannati pedofili ci siano davvero), dopo tutto questo, dopo quasi un anno, improvvisamente alcune maestre vengono arrestate”. Ripubblichiamo ai sensi della libertà di stampa, superiore alla legge quando non ci sia nulla di offensivo. Cronaca e critica. Il fattore K è stato tirato in ballo in tv quando la pedofilia fu messa ai voti.

Il Foglio. "La guardia, la finanza. Di Pietro ci spiega perché non molla la presa su Visco e va dritto al caso Unipol"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/05/il-foglio-la-guardia-la-finanza-di.html

martedì 29 maggio 2007

Spallata di Prodi

Ecco cosa ha detto ieri Prodi dopo l'incontro con Montezemolo: è stato un intervento "che parlava di agricoltura e mi interessava perché siamo qui a parlare di questo settore molto importante per il Paese". Di agricoltura, Montezemolo.

Il Foglio. "Pannella dà di scissionista a Capezzone con un duro atto d’accusa"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/05/pannella-d-di-scissionista-capezzone.html

sabato 26 maggio 2007

Antipolitica

Ricapitoliamo, per chi se lo fosse perso. Massimo D'Alema, domenica sul Corriere, ha parlato in una lunga intervista del rischio che la classe politica, di cui Massimo D'Alema fa parte, rischi di essere arrivata a una crisi politica pari a quella del 1992, gli anni di Tangentopoli. Massimo D'Alema, protagonista della crisi della politica, lancia il sasso per spiegare che per porre un rimedio a questa crisi della politica servirebbe una sorta di antipolitica che permetterebbe di superare i problemi politici della politica attuale di cui Massimo D'Alema è artefice e di cui Massimo D'Alema, dopo aver praticamente denunciato se stesso e i problemi della sua politica, si propone come un modesto risolutore. E questo con un'intervista, la prima sull'argomento, dove, in sintesi, Massimo D'Alema, denuncia ciò che ha fatto e, tra le righe, propone, si offre e, diciamo, si candida lui stesso a essere la grande risposta alla politica da anni Novanta di cui D'Alema, oltre che a essere, diciamo, denunciatore, è ovviamente uno dei primi mandanti. Quando la finiamo di dire stronzate?

martedì 22 maggio 2007

Pene dell'inferno

(ANSA) - LONDRA, 22 MAG - Mick Jagger, nel tentativo di aumentare le dimensioni del suo pene, infilo' il membro in una canna di bambu' piena di api . Adottando un metodo degli indios dell'Amazzonia, il cantante si e' sottoposto alle punture degli insetti che avrebbero fatto crescere le dimensioni del pene. La rivelazione, pubblicata dal Sun, e' stata fatta dal regista Julian Temple, per il quale Jagger si sottopose al rituale indio durante le riprese del film Fizcarraldo, nel 1981 in Peru'.

Mastrodgiacamo

A due mesi dalla liberazione di Daniele Mastrogiacomo, Daniele Mastrogiacomo si è candidato al consiglio regionale dei giornalisti (Odg) del Lazio e del Molise.

Poi uno dice perché viva Israele

«Continueremo sulla stessa strada fino a quando non raggiungeremo due obiettivi: la vittoria o il martirio», ha proclamato il primoministro palestinese Ismail Haniye.

Occorre fare ogni sforzo per ridurre i bombardamenti, sul cui carattere mirato c'è da dubitare, visti gli effetti sulla popolazione civile. Gaza è una specie di prigione a cielo aperto, sono tutti disoccupati armati», dice D'Alema sui missili israeliani, non su quelli palestinesi.

lunedì 21 maggio 2007

Piccolo inciucino

Oggi il nuovo numero due della nuova superbanca rilancia la proposta, storica, della coppia Bazoli-Mucchetti.

"Il presidente di Capitalia Cesare Geronzi lancia la proposta della creazione di una fondazione nella quale far confluire tutte le quote che attualmente fanno capo al patto di sindacato di Rcs. Lo ha detto oggi lo stesso Geronzi a margine all’incontro con gli analisti per la presentazione dell’accordo di incorporazione di Capitalia in Unicredit".

Sulle banche e su Scalfari

Ieri Scalfari diceva che Chi parla di ingerenze e di alleanze politiche non sa quel che dice per la semplice ragione che la politica - l´abbiamo già detto - non è in grado di influire in nessun modo sul potere bancario. Quanto al potere bancario, esso è neutrale rispetto al mondo della politica, lo considera irrilevante dal suo punto di vista ed ha perfettamente ragione.
Oggi Massimo Giannini, sullo stesso giornale, spiega che "sarebbe altrettanto "naif" pensare che la nascita della superbanca di Profumo e Geronzi sia stata concepita nel vuoto pneumatico della politica".

domenica 20 maggio 2007

Oggi sulle banche

Magari sono tutte cazzate, però dato che oggi è nata la superbanca e dato che ieri tutti sapevano che oggi sarebbe nata la superbanca, ci sono due o tre commenti sui giornali di oggi che fanno capire piuttosto bene in che clima nasce la nuova Capi-credit o Uni-Italia.

Primo punto. Nei tre o quattro giorni che hanno accompagnato l'ufficializzazione della superbanca, tutti i giornali, e soprattutto il Corriere della Sera (Unicredit e Capitalia hanno circa il 2,1 per cento del gruppo Rcs), ci tenevano a far capire che la seconda banca più importante d'Europa nasceva con una "fusione", tanto per far capire (cosa non vera, tra l'altro) che Unicredit non stava mangiando Capitalia e Capitalia non stava mangiando Unicredit. Cosa che, per dire, quando Intesa e San Paolo si sono unite la scorsa estate, non era affatto successa: lì era evidente che Bazoli si era pappato San Paolo e che San Paolo non vedeva l'ora di farsi pappare da Intesa. Ieri però succede che a pagina 28 del Corriere della Sera, Massimo Mucchetti nella sua rubrichina domenicale inizia il suo pezzo così: "L'acquisizione di Capitalia da parte di Unicredito". L'acquisizione. Segue un pezzo dove il giornalista, considerato piuttosto vicino a Bazoli, con un tono anche un po' minaccioso fa capire al grande nemico Cesare Geronzi che la coppa della nuova banca e di tutte le partecipazioni che ha la nuova banca, verrà alzata da Alessandro Profumo, non da Cesare Geronzi. Come dire, se Geronzi pensa di pesare qualcosina in più nel Corriere, si sbaglia di grosso.

Dopo di che, sfogliando Repubblica, nella lenzuolata domenicale di Scalfari, dopo aver letto un'altra bella sberla a Geronzi regalata al numero uno di Capitalia da Alberto Statera, dopo aver letto che qualche giorno fa Alessandro Profumo diceva a Repubblica "Politica e affari sono due debolezze che si danno reciproco sostegno", a un certo punto Scalfari, provando a spiegare che le banche sono indipendenti dalla politica, che la politica è indipendente dalle banche, e provando a negare che Bazoli un po' significa Prodi e che Geronzi un po' significa Cav. e ora un po' significa anche D'Alema, provando a negare quanto di più ovvio non ci sia, se ne esce così:

Il governo non ha influito in nessun modo sull´operazione. Chi parla di ingerenze e di alleanze politiche non sa quel che dice per la semplice ragione che la politica - l´abbiamo già detto - non è in grado di influire in nessun modo sul potere bancario. Quanto al potere bancario, esso è neutrale rispetto al mondo della politica, lo considera irrilevante dal suo punto di vista ed ha perfettamente ragione.




sabato 19 maggio 2007

Spingendo la notte più in là

La cosa più bella del libro di Mario Calabresi è il modo in cui il figlio del commissario Luigi riesce a parlare del terrorismo, dei processi, della morte di suo padre, della schifosa campagna assassina di quegli anni contro un commissario innocente, in maniera pacata, senza polemiche, senza rancori, senza indicare un nemico. E' un libro veramente bello, offre un punto di vista che per quanto potrebbe sembrare scontato spesso, quando si parla della famosa quota "parenti delle vittime", non viene mai davvero approfondito. Sono meno di 130 pagine. Da leggere.

Il Foglio. "Il tamburo nel citofono e qualche numeretto di una Caput Mundi un po’ caciarona"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/05/il-foglio-il-tamburo-nel-citofono-e.html

Sarko-sì

Dall'Andrea's Version di oggi

Quindici ministri,
quindici sottosegretari,
trenta in tutto
mentre da noi centootto.
Sette donne
ministro, un paio
delle quali più sfiziose
della Royal.
Tre socialisti, uno
dei quali più fascinoso di Intini. Segato in
un nanosecondo il segretario generale
dell’Eliseo, che tanto per capirsi era il loro
Gifuní. Segato anche Bayrou. Rassicurate
perfino le maestranze aerospaziali di
Tolosa. E Cécilia, perdutamente riinnamorata,
che aspetta il Nostro Lui nel castello
in campagna. Facciamola corta, vogliamo
andare a Parigi. Sia detto con la
massima delicatezza e il maggior garbo
del mondo. Ma vogliamo andare a Parigi.
E toccare Sarkozy. E dire quindi a Rossanda
e alla Mazzonis, alla Tabboni e a De
Paolis, a Mingione, Canterella, Pinnarò, a
Martinotti e Mafai, e a tutta la sinistra italiana
raffinata e ipersensibile con casuccia
a Parigi, che abbiamo capito il loro
dramma e ce ne stiamo facendo una ragione.
In lutto o no, sciagura o no, sconvolgimenti
o meno, quelle e quelli si tengono
casuccia. Non vendesi. Bon. Assolutamente.
Bon. Affittasi, peut-être?

Dopo gli straordinari caroselli di mercoledì notte o giovedì forse

Ieri notte Francesco Totti ha dormito con la Coppa Italia.

domenica 13 maggio 2007

Da Gerusalemme

Scalfari arriva anche qui: "Non vorremo utilizzare parole gravi ma la giornata di ieri ha indebolito la democrazia italiana". Per capire, ieri era la giornata del family day.

giovedì 10 maggio 2007

Oggi su La7

Oggi Cerazade su La7, a Otto e Mezzo (qui)

martedì 8 maggio 2007

Ma ancora non è chiaro

(ANSA) - WASHINGTON, 7 MAG - Un medico ha estratto due ragni dall'orecchio di un bambino di nove anni che soffriva da qualche tempo di dolori inspiegabili . Il piccolo Jesse Courtney, che frequenta la quarta elementare e vive ad Albany (Oregon), aveva detto piu' volte alla madre di sentire 'strani rumori' in un orecchio. Il primo ragno estratto dal medico era morto, mentre il secondo e' stato trovato vivo. Non e' chiaro come gli animali siano finiti nell'orecchio del ragazzino.

http://wwwimage.cbsnews.com/images/2007/05/07/image2766357g.jpg

Comunicazione sinistra

Uno dei più grandi problemi è proprio questo. Il modo di far politica prodian-dalemian-rutellian di sinistra, oltre che essere parecchio grigio, è cupo anche nelle parole. Cioè, è proprio cacofonico. Il cuneo fiscale, per esempio. E ora, pare che la priorità del governo sia la riforma del catasto. Si inventassero qualcosa. Usassero un aggettivo, cambiassero parole, svecchiassero i concetti, facessero qualcosa. Che palle!!

Ma di che stiamo parlando?

Il livello del dibattito sul Partito democratico tra gli ottimi elettori del Partito democratico si può riassumere in due righe tratte dalla brillante intervista che Francesco Rutelli rilascia oggi a Repubblica: "Se lei interpella i nostri elettori, sono convinti che il Partito Democratico sia già nato".

lunedì 7 maggio 2007

Senza la Juve

Max Giusti a Quelli che il calcio nell´imitazione di Mancini: «Beh, sì, il Milan è in finale, ma in fondo non è difficile arrivare in finale in una competizione in cui non c´era nemmeno la Juventus». (dal Dipollina di oggi)

Far West Roma

Repubblica oggi pubblica una lettera di un lettore che parte dalla prima pagine e segue nella pagina dei commenti. La lettera è meravigliosa. La scrive Claudio Polverini, una delle tante persone che lavorano al Quirinale, ed è la lettera di un uomo di sinistra che vive a Roma, vede zingari che rubano, vede la microcriminalità sempre più radicata, vede il far west quotidiano per strada, sugli autobus, vede gli extracomunitari che ora diventeranno italiani dopo soli tre anni. Roba così. La lettera è da leggere, perché questo signore è preoccupato per il semplice fatto che teme di sentirsi ogni giorno sempre più razzista, sempre meno vicino alla sinistra e sempre più preoccupato di vivere in una città dove si pensa più alle mostre che alla vivibilità quotidiana. Nella lettera manca però solo un nome. Manca nella lettera di Polverini e manca nella risposta di Corrado Augias (il quale, giustamente, spiega che se Sarkozy ha vinto in Francia anche perché probabilmente i francesi sanno che i temi della sicurezza sono un po' più importanti rispetto a queste cazzo di feste del cinema - ed è notevole che sullo stesso giornale Giuliano Amato, in un'intervista per spiegare il successo di Sarkò, come prima cosa dica: "Ora il Partito democratico deve accellerare"): nella lettera di Repubblica manca solo il nome di un grandissimo scrittore (che oggi si scopre pure che ha un libro la cui vendita viene promossa niente popo di meno che da Ambra Angiolini). Nella lettera manca il nome di Walter Veltroni.

domenica 6 maggio 2007

La sinistra italiana e la sinistra francese

ELISEO 2007:LANZILLOTTA, ORA SINISTRA FRANCESE GUARDI A ITALIA (AGI)
Ma non ha appena perso le elezioni?

Ma so tutti amici qui?

Caro Nicolas, desidero farti giungere le mie piu' sincere, amichevoli ed affettuose felicitazioni per la tua bella vittoria elettorale e per la nomina alla presidenza della Repubblica francese". Lo scrive il presidente del Consiglio, Romano Prodi, in un messaggio inviato a Nicolas Sarkozy. "Il nostro lavoro comune in Europa e nel mondo non inizia oggi. L'abbiamo intrapreso gia' diversi anni or sono nelle nostre funzioni precedenti. Cosi' come i rapporti tra Italia e Francia - sottolinea Prodi - non iniziano oggi perche' da secoli i nostri paesi sono legati da un destino comune. Ma la tua nuova responsabilita' e la complessa situazione dell'Europa e del mondo ci chiamano a un impegno forte e condiviso. Il mio paese, il mio governo e io personalmente - conclude il presidente del Consiglio - continueremo a guardare alla Francia come a un alleato centrale e a te personalmente come ad un amico.
Con la stima e l'affetto di sempre, tuo Romano Prodi".
L'affetto di sempre?

Sarko-sì

Nicolas Sarkozy ha vinto le presidenziali francesi facendo il culetto a Segò Royal. Domani un paio di link cazzuti. E poi che roba il discorso di insediamento. Rispetto la Royal, aiuterò l'Africa, i nsotri amici americani, l'ambiente, la nazione, la meritocrazia. Cazzo, cazzo, cazzo. Più che all'Eliseo, Sarkò sembrava si stesse insediando alla Casa Bianca.

(Se domani qualcuno titola Sarkò segò Royal non mangio Pan di Stelle per una settimana)

Giornali italiani

(a sinistra nel 2007, a destra 2006)

Corriere della Sera 665.786; 660.487; 0,8
la Repubblica 634.943; 629.695; -0,8
Il Sole 24 Ore 348.845; 347.450; -0,4
La Stampa 310.900; 317.000; 2
Il Giornale 233.629; 219.117; -6,2
Il Messaggero 213.800; 210.400; -1,6
Il Resto del Carlino 169.285; 167.032; -1,3
La Nazione 138.107; 134.082; -2,9
Libero 123.399; 124.626; 1
Avvenire 109.176; 111.667; 2,3
Il Secolo XIX 107.988; 108.519; 0,5
Il Gazzettino 96.200; 95.600; -0,6
Il Mattino 84.900; 83.550; -1,6
Il Tirreno 80.001; 78.239; -2,2
Il Giorno 69.270; 75.303; 8,7
Unione Sarda 64.807; 66.913; 3,2
La Sicilia 61.170; 65.822; 7,6
Giornale di Sicilia 65.561; 63.744; -2,8

Mario Monti da imparare a memoria

Le banche italiane rappresentano «una forma di governo occulto» che porta a una «discutibile divaricazione rispetto a una logica di mercato» nell’economia del nostro Paese. Il presidente della Bocconi (ed ex commissario europeo al mercato interno) Mario Monti ha tenuto ieri un’altra lezione sul capitalismo italiano, di quelle che sta portando avanti in una serie di discorsi pubblici e di interventi sui giornali - la puntata precedente era stata scritta appena lunedì scorso in un editoriale del Corriere della Sera - e stavolta ha sparato a un bersaglio grosso come il sistema del credito.

Monti, che parlava al convegno «Riccardo Lombardi e le riforme di struttura» nella Sala delle Colonne della Camera a Roma, ha denunciato che ai «rischi di politicizzazione dell’economia» e alla «confusione tra politica e affari» che regna in Italia in questi anni non è estraneo, anzi è elemento essenziale, «l’interventismo delle banche».

«È allarmante - ha detto l’ex commissario Ue - sentir parlare di amicizie tra imprenditori e banchieri. In passato si diceva che lo Stato era una sorta di banca occulta, data la grande attività finanziaria che svolgeva. Oggi si guarda alle banche come a una forma di governo occulto». Il concetto viene rafforzato ed esteso in un’intervista che si potrà leggere oggi sulla pagine dell’Espresso: «Resto stupefatto - dice Monti - quando si legge, senza che nessuno batta ciglio, che un certo banchiere o imprenditore è “amico di” o è “vicino a” questo o quel politico. Che cosa vuol dire? Che un’operazione viene fatta, in tutto o in parte, per fare un favore a qualcuno? E quali sono i danni che un simile comportamento, fuori dai principii del libero mercato, necessariamente comporta? Che cosa voleva dire, come si è letto nei giorni scorsi, che si pensava a una “cordata bipartisan” per acquistare il controllo di Telecom?».

Benché l’ex commissario europeo non entrati nei dettagli, con la citazione di Telecom si riferisce evidentemente all’ingresso nel capitale del gruppo di telecomunicazioni di Intesa Sanpaolo e di Mediobanca (con le Assicurazioni Generali) per un intervento a difesa dell’«italianità» riguardo al quale, nonostante le smentite formali di molte delle parti coinvolte (ma non, ad esempio, di Antoine Bernheim, che ha ammesso il fatto) il concerto fra governo e sistema del credito è stato rilevato da tutti i commentatori. Fra gli altri possibili riferimenti di Monti c’è la presenza di banche e assicurazioni nel capitale Pirelli e il caso della privatizzazione di Alitalia, con Intesa Sanpaolo a sostenere la cordata di Ap Holding, Mediobanca in quella di Tpg e Unicredit a spalleggiare Aeroflot.

Riferendo la sua opinione sulle più recenti vicende societarie del sistema economico italiano, da Autostrade a Telecom, Monti dice di essersi «formato un’impressione» secondo cui «quelli che in Italia consideriamo i poteri forti della politica e dell’impresa sono in realtà poteri piuttosto deboli. I capitalisti e gli imprenditori, se li guardiamo su un piano internazionale, contano davvero poco, salvo rare eccezioni». Non da oggi Monti fa il tifo per le liberalizzazioni come contributo alla cura dei mali strutturali italiani, e legando ancora una volta economia e politica afferma che «occorre estendere le riforme a quei settori della società che sono tradizionalmente più vicini ai partiti della maggioranza»

Neogollisti

Oggi tra i neogollisti, Il Giornale piazza più o meno Adolfo Urso e Maurizio Gasparri (e qualcuno dovrebbe spiegare a chi cura il sito dell'ottimo ex ministro delle Comunicazioni che l'ex ministro delle Comunicazioni non è più ministro delle Comunicazioni).

Ricordate?

Il Foglio. "Le streghe cattive sono tornate, ma solo in bocca ai bambini"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/05/il-foglio-le-streghe-cattive-sono.html

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/05/rignano-flaminio.html

mercoledì 2 maggio 2007

martedì 1 maggio 2007

Il trucco e il Giornale

Oggi sul Giornale del fratello di Sivlio Berlusconi, Marcello Foa - nostro inviato da Parigi - si esercita in un bel taglio a pagina sei. Foa spiega in vista del faccia a faccia di domani sera tra Sarkozy e la Royal (qualcuno mi spieghi perché Sarkò deve essere chiamato con il cognome e la Royal solo con il nome), "La guerra del look in vista del faccia a faccia tv di domani" in un articolo titolato "Sarko e Segò primi solo con il trucco" e con un sommario dove si ricorda che i due "Hanno superato i 50 anni ma sembrano ragazzini. Merito di lifting, palestre e stilisti. Che li hanno rivoluzionati". Nella pagina sotto si trova una foto sotto di Segò-ieri (sciupata e con gli occhiali) e Segò-oggi (liftata con denti nuovi e lenti colorate). Tutto questo "Segò ieri", tutto questo che "in Francia si vince solo con il lifting", che in Francia si punta solo sulla bellezza, tutto questo mio Dio che scandalo quella pelle un po' tirata, tutto questo sul giornale del fratello del Cav.

Il Foglio. "Diario di dodici anni da raccattapalle tra i tennisti di Roma"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/05/il-foglio-diario-di-dodici-anni-da.html

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/05/raccattapalle.html

Sul Cav.

Come già ampiamente riportato da Camillo e da Danton, per quale motivo il giornale del gruppo (l'Espresso) che era una delle parti in causa nel processo Sme non ha trovato il tempo neppure per fare un piccolo, piccolo commento sull'assoluzione di Silvio Berlusconi dopo dodici anni di processo? Qui non è una questione di io odio Berlusconi e io amo Berlusconi, figuriamoci. E' solo che fa impressione aver passato dodici anni a vedere foto di Berlusconi sudato al processo ripreso da dietro per far vedere i capelli un po' titubanti e vedere poi un giornale come Repubblica (che si fida piuttosto ciecamente della magistratura, oltre che dei pm e oltre che delle procure) non commentare una sentenza di uno dei processi più chiacchierati degli ultimi dieci anni, subito dopo Tangentopoli, fa un po' impressione . Chissà perché Repubblica, a differenza del Corriere della Sera, non ha dedicato ancora neppure un editoriale.